La Convenzione di Lanzarote contro lo sfruttamento e gli abusi sessuali dei minori

Il 1° ottobre 2012, il Parlamento italiano ha approvato la legge n. 172, ratificando la Convenzione del Consiglio d’Europa del 2007 per la protezione dei minori contro lo sfruttamento e l’abuso sessuale, meglio conosciuta come Convenzione di Lanzarote. Questo strumento internazionale, entrato in vigore il 1° luglio 2010, rappresenta il primo accordo giuridico vincolante che riconosce esplicitamente gli abusi sessuali sui minori come crimini a livello europeo, imponendo agli Stati membri di adottare misure legislative efficaci per combatterli.

In Italia, la legge di ratifica ha avuto un impatto significativo sull’ordinamento giuridico nazionale, prevedendo modifiche sostanziali al codice penale, al codice di procedura penale e all’ordinamento penitenziario. In particolare, sono stati introdotti nuovi reati, tra cui l’adescamento di minorenni, anche tramite internet, e l’istigazione e l’apologia di pratiche di pedofilia e pedopornografia. Tali innovazioni legislative si inseriscono in un contesto di crescente preoccupazione per l’evoluzione delle tecniche di sfruttamento sessuale dei minori, spesso facilitate dall’uso delle nuove tecnologie.

La Convenzione di Lanzarote non si limita a trattare i crimini più tradizionali legati all’abuso sessuale, alla prostituzione infantile e alla pedopornografia, ma affronta anche fenomeni emergenti come il grooming, ossia l’adescamento online, e il turismo sessuale. Questi fenomeni, purtroppo in crescita, rappresentano una sfida significativa per le autorità giudiziarie e di polizia, che devono confrontarsi con un contesto digitale in continua evoluzione, dove i confini tra protezione e vulnerabilità sono sempre più sfumati.

In particolare, l’introduzione del reato di adescamento online, che penalizza il tentativo di manipolare un minore attraverso internet con l’obiettivo di sfruttarlo sessualmente, evidenzia come le istituzioni italiane si stiano adattando a fenomeni nuovi, ma estremamente pericolosi. Il grooming è una pratica insidiosa, poiché avviene in un ambiente virtuale in cui l’identità e l’intenzione dell’adulto sono spesso difficili da identificare, aumentando la vulnerabilità dei minori.

La legge n. 172/2012, oltre ad adeguare la normativa italiana agli standard europei, ha anche sollecitato una riflessione sulle modalità di applicazione delle pene, in particolare in relazione alle condanne per reati sessuali contro i minori. L’ordinamento penitenziario è stato modificato per garantire che i colpevoli di tali crimini vengano trattati con la necessaria severità, ma anche con l’opportunità di un trattamento penitenziario che favorisca il reinserimento sociale, quando possibile.

In sintesi, la ratifica della Convenzione di Lanzarote da parte dell’Italia rappresenta un passo fondamentale nella lotta contro lo sfruttamento sessuale dei minori, mettendo in evidenza l’urgenza di adattare le normative nazionali alle sfide poste dalla digitalizzazione e dai nuovi scenari di vulnerabilità. Sebbene i progressi siano notevoli, la continua evoluzione della tecnologia richiede un monitoraggio costante e un adattamento delle leggi per proteggere adeguatamente le future generazioni.