
Enzo Biagi
“Il sociologo Antonio Marziale tempo fa segnalò Crotone come rinomata piazza di prostituzione minorile”
(Fonte: L’Espresso, 2004)

Bruno Vespa
“Come difendere i nostri figli. E questo purtroppo è un tema all’ordine del giorno di tutte le famiglie con figli pre-adolescenti e adolescenti che hanno visto abbassarsi in modo inatteso le soglie di sicurezza verso limiti sempre più difficilmente gestibili. Un tema squisitamente da servizio pubblico, sul quale – come è accaduto già in passato – saremo lieti di coinvolgere lo stesso presidente Marziale
(Fonte: Ansa, 8.12.2010)

Maurizio Costanzo
“Antonio Marziale, presidente dell’Osservatorio sui Diritti dei Minori, ha lanciato in televisione un attacco a chi, nelle istituzioni, non si preoccupa, come sarebbe giusto, dei problemi legati alla pedofilia e alle vittime innocenti. Marziale ha detto: “Se nei programmi dei partiti che si confrontano nelle elezioni non si proporranno radicali interventi sarò io, saremo noi a fare un partito”. Il modo passionale con il quale si è espresso ha funzionato: ci sono state reazioni ma, per ora, un assordante silenzio della politica”
(Fonte: Il Messaggero, 21.2.2008)

Beppe Severgnini
“Bene, è fatta. D’ora in avanti discuteremo meno della guerra lontana, e torneremo a occuparci delle nostre guerricciole quotidiane, quelle che ci riempiono e ci avvelenano la vita. Prendiamone una di cui si parla molto, anche se non accade niente: la televisione e i bambini. Si firmano Codici, Carte e Convenzioni. Leggetele: sono bellissime. Poi visitate il sito dell’Osservatorio sui Diritti dei Minori. Descrive il festival dell’abuso, la sagra delle mancanze, la fiera del disinteresse. Mi scrive il presidente, Antonio Marziale: Il nodo riguarda la cosiddetta «fascia protetta»”
(Fonte: Corriere della Sera, 25.4.2003)

Paolo Rumiz
La mafia, racconta il calabrese Antonio Marziale dell’Osservatorio per i diritti dei minori, coltiva i suoi picciotti da piccoli, già in famiglia. Ha una scuola di formazione professionale in piena regola. Li alleva, li seleziona, li mette in competizione, li fa ammazzare tra loro.
(Fonte: La Repubblica, 14.9.2002)